Durata: 1 ora
Scopo:
Dimostrare che è
possibile separare l'acqua nei suoi componenti (idrogeno e ossigeno)
tramite elettrolisi
Teoria:
L'acqua
ha formula chimica H2O,
cioè le sue molecole sono composte da due atomi di idrogeno e uno di
ossigeno. L'acqua non si decompone spontaneamente in idrogeno e
ossigeno, ma è possibile provocarne
la decomposizione fornendo energia, ad esempio applicando una
differenza di potenziale tra due elettrodi di una cella
elettrolitica. In questo caso, al catodo (polo negativo) avviene la
riduzione dell'idrogeno dell'acqua a idrogeno elementare:
2H2O
+ 2e-
→ H2 (g)
+ 2OH-
e all'anodo (polo positivo)
avviene l'ossidazione dell'ossigeno dell'acqua a ossigeno elementare:
2H2O
→ O2 (g)
+ 4H+
+ 4e-
Poiché H+
+ OH-
→ H2O,
la reazione complessiva è:
2H2O
→ 2H2 (g)
+ O2 (g)
e corrisponde al
passaggio di 4e-
nel circuito.
L'acqua però non è
un buon conduttore, quindi perché la reazione avvenga a velocità
apprezzabili occorre che nell'acqua sia disciolto un elettrolita
(come un acido o una base forti o un sale solubile) che ne aumenti la
conducibilità. L'elettrolita, però, non deve subire ossidazione o
riduzione agli elettrodi al posto dell'acqua. Elettroliti adatti
possono essere H2SO4,
NaOH o Na2SO4.
Materiale:
- Soluzione
acquosa di Na2SO4
5% (almeno 250/300 mL)
- Fiammiferi
Strumenti:
- Voltammetro di Hoffman con elettrodi al platino
- Imbuto
- Trasformatore (uscita in c.c. 12V, o tensione regolabile)
Procedimento:
- Applicare gli elettrodi al voltammetro, in modo che chiudano ermeticamente i tubi
- Chiudere i rubinetti del voltammetro
- Con l'imbuto, versare nel pallone del voltammetro la soluzione
- Aprire il rubinetto di una colonna in modo da far salire la soluzione fino al rubinetto (espellendo quindi tutto il gas della colonna), e richiudere il rubinetto. Se necessario, rabboccare la soluzione nel pallone.
- Ripetere riempiendo la seconda colonna.
- Collegare il trasformatore agli elettrodi.
- Applicare una differenza di potenziale di 12 V (eventualmente, variare la differenza di potenziale e osservarne gli effetti)
- Attendere che si accumuli una sufficiente quantità di gas nelle colonne.
- Avvicinare una fiamma all'ugello della colonna con l'elettrodo -, e con attenzione aprire il rubinetto facendo uscire una piccola quantità di gas.
- Avvicinare un fiammifero acceso all'ugello della colonna con l'elettrodo +, smorzare la fiamma e subito dopo aprire il rubinetto facendo uscire una piccola quantità di gas.
Risultato:
Applicando
la differenza di potenziale agli elettrodi, da essi dovrebbero
svilupparsi bollicine di gas che salgono lungo le colonne, in misura
maggiore all'elettrodo -. Il gas rimane intrappolato nella colonna
dato che i rubinetti sono chiusi. Nella colonna con l'elettrodo –
dovrebbe accumularsi una quantità di gas circa doppia rispetto alla
colonna con l'elettrodo +.
Il gas della colonna con
l'elettrodo – (idrogeno) dovrebbe infiammarsi a contatto con la
fiamma, il gas della colonna con l'elettrodo + (ossigeno) dovrebbe
riaccendere la fiamma smorzata. Fare attenzione nell'avvicinare la fiamma all'idrogeno!
Nessun commento:
Posta un commento