Microrganismi intorno a noi

Sono ovunque.
Nell'aria che respiriamo.
Sul terreno che calpestiamo.
Nel nostro cibo, sulla nostra pelle, anche dentro il nostro corpo.
Dagli abissi oceanici all'alta atmosfera, i microrganismi colonizzano pressoché ogni ambiente.
In questa esperienza cercheremo di coltivare quelli che vivono nel nostro stesso ambiente.

Durata:

1 o 2 ore preparazione del terreno, 1,5 ore sterilizzazione, 1 ora semina, 3 giorni incubazione, 1 ora osservazione

Scopo:

Evidenziare la quantità di microrganismi presenti nell'aria e sulle nostre mani, e l'efficacia del lavaggio delle mani. Mostrare quanto facilmente si può contaminare un terreno di coltura.

Teoria:

Pressoché ovunque sono presenti numerosi microrganismi, molti di questi possono essere individuati mettendoli nelle condizioni ottimali per moltiplicarsi, cioè fornendogli nutrimento e temperatura ottimale. Se vengono fatti crescere su un terreno solido, da una o più cellule che riescano a moltiplicarsi si formerà una colonia visibile ad occhio nudo. Inoltre, spesso microrganismi diversi formano colonie con caratteristiche diverse (per colore, dimensione, forma, consistenza, superficie, ecc...).

Materiale:

  • Plate count agar, o un altro terreno solido generico
  • Acqua distillata
  • Piastre Petri

Strumenti:

  • Flacone con tappo a vite
  • Spatola
  • Bacchetta di vetro
  • Bilancia tecnica
  • Piastra riscaldante
  • Autoclave
  • Cappa a flusso laminare (o becco bunsen)
  • Incubatrice
  • Stereomicroscopio

Procedimento:

  1. Preparazione del terreno
    1. Pesare la quantità di terreno in polvere necessaria e, nel flacone con tappo a vite, aggiungere acqua fino al volume desiderato (calcolare 15 mL di terreno per ogni piastra).
    2. Scaldare su piastra riscaldante, mescolando, fino a ebollizione.
    3. Chiudere con il tappo, senza stringerlo ma lasciandolo allentato.
    4. Sterilizzare in autoclave a 121°C per 15'.
    5. Sotto cappa a flusso laminare, oppure vicino ad un bunsen acceso, versare il terreno nelle piastre, fino a riempirne i 3/4 della superficie, e immediatamente stendere il terreno su tutta la piastra muovendola sul piano di lavoro con un movimento a otto.
    6. Lasciar raffreddare le piastre con il coperchio semiaperto, sempre sotto cappa o vicino al becco bunsen.
    7. Una volta che il terreno si è solidificato, chiudere le piastre, scrivere il nome del terreno e conservarle capovolte.
  2. Semina (ogni studente o gruppo avrà a disposizione due piastre)
    1. Aprire la prima piastra e lasciarla aperta sul bancone per 15'. Al termine, chiuderla ed etichettarla con "Nome e cognome, classe, data, contenuto, temperatura di incubazione".
    2. Dividere in due la seconda piastra con una linea a pennarello fatta all'esterno, sul fondo della piastra. Segnare le due metà come "prima" e "dopo"
    3. Aprire la piastra e appoggiare un polpastrello in una metà. Richiudere la piastra.
    4. Lavarsi accuratamente le mani col sapone, e asciugarle bene con carta assorbente pulita.
    5. Prima di toccare qualsiasi altra cosa, aprire la piastra, appoggiare lo stesso polpastrello nella seconda metà, e richiudere la piastra.
    6. Etichettare la piastra con "Nome e cognome, classe, data, contenuto, temperatura di incubazione".
    7. Incubare le piastre a 27°C per 3 giorni.
  3. Osservazione
    1. Osservare le piastre ad occhio nudo e allo stereomicroscopio, contando le colonie e descrivendone i diversi tipi, come colore, forma, dimensione, consistenza, superficie, ecc...

Risultato:

Sia nelle piastre lasciate aperte all'aria che in quelle relative al polpastrello dovrebbero crescere diversi tipi di colonie. Se tutto va bene, nella metà relativa al dito lavato dovrebbero crescere meno colonie rispetto all'altra metà, anche se questo non è sicuro (ad esempio se il dito non è perfettamente asciugato, l'acqua potrebbe agevolare il passaggio di microrganismi dal dito alla piastra).

Riferimenti:

  • Biological Sciences Curriculum Study. BSCS Verde, 1, p. 315.

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