Tra i meccanismi di difesa troviamo particolari estroflessioni delle cellule epidermiche dette tricomi, o peli.
I peli possono svolgere differenti funzioni. Per esempio, i peli radicali, oltre ad essere vivi, cercano e assorbono l'acqua contenuta nel terreno. I peli che rivestono la parte aerea possono assorbire l'umidità dell'aria, oppure possono proteggere la pianta contro l'eccessiva perdita di umidità per evapotraspirazione, oppure ancora possono proteggere la pianta dall'eccessiva irradiazione solare. Sempre i peli della parte aerea possono proteggere la pianta dagli attacchi di parassiti. I peli svolgono le stesse funzioni che in altre piante sono svolte dalle spine (fusti o foglie trasformate), dagli aculei (emergenze dell'epidermide che coinvolgono anche i tessuti profondi, come gli aculei delle rose, chiamati anche spine), dai rivestimenti cerosi.
I peli possono essere unicellulari o pluricellulari, semplici o ramificati, con forme di stella, scudetto, uncino, piuma, ecc.
Tra i peli ve ne sono alcuni tipi detti ghiandolari poiché contengono particolari sostanze. I peli ghiandolari sono costituiti da cellule vive e le sostanze che contengono possono servire a scopo di difesa (peli urticanti), a richiamare insetti impollinatori (peli contenenti sostanze aromatiche e zuccherine), a "sentire" la presenza di insetti (peli sensitivi di alcune piante carnivore), a eliminare l'eccesso di sali (ghiandole saline delle piante alofite), a digerire gli insetti catturati (peli digestivi di alcune piante carnivore), eccetera.
Durata: 30 min
Scopo:
Osservare la struttura dei peli urticanti delle ortiche al microscopio
Teoria:
Le ortiche sono notoriamente ricoperte di peli urticanti (Ortica da urere = bruciare), sono peli ghiandolari vivi che si sono evoluti per iniettare nel predatore acido formico, acetilcolina e istamina.
Il pelo presenta alla base un rigonfiamento a bulbo, contenente il nucleo, e una punta chiusa da un bottone sferico(ben visibile al microscopio). Il bulbo è contenuto in una struttura basale a forma di calice, formata da cellule epidermiche, anch'esse ben visibili al microscopio. Verso la punta le pareti del pelo sono ricche di silicati che la rendono fragile come il vetro; invece verso la parte bassa sono ricche di carbonato di calcio. In questo modo il pelo risulta rigido ma fragile. Al contrario, il bulbo non possiede incrostazioni e, quindi, ha una parete elastica che si può comprimere. Il bottone apicale non è centrato all'estremità del pelo ma fissato in modo obliquo, in corrispondenza di una rientranza.Quando viene toccata la punta , l'intero pelo si piega, il bulbo si comprime e il bottone apicale si rompe distaccandosi dalla punta. Poiché il bottone è fissato obliquamente, quando si stacca rimane una punta silicea obliqua, simile alla punta di un ago ipodermico. Il bulbo, compresso, spinge il liquido urticante verso la punta che, essendo sottilissima (microscopica) e affilatissima, penetra facilmente nel corpo del predatore, iniettandovi il liquido.
Materiale:
- Pianta di ortica
Strumenti:
- forbici;
- pinzetta;
- ago da dissezione;
- bisturi;
- lente d'ingrandimento;
- microscopio;
- vetrini portaoggetto;
- vaschetta;
Procedimento:
- Recidere con le forbici un rametto da una pianta di ortica
- Con una pinzetta riporre il campione su un piattino
- Utilizzando la lente d'ingrandimento, staccare diverse piccole parti della pianta con l'aiuto di forbici e pinzette;
- Prelevare parti di foglia, picciolo, fusticino utilizzando il bisturi e l'ago da dissezione
- Porre i campioni su vetrini portaoggetti
- Osservare al microscopio
Risultato:
E' possibile osservare al microscopio tutta la struttura dei peli urticanti distinguendo le cellule dell'epidermide sul bulbo dalle pareti silicate e il bottone apicale obliquo.
Consigli di sicurezza:
Si consiglia di utilizzare guanti per la manipolazione delle foglie di ortica e prestare attenzione nell'utilizzo del bisturi
Commenti:
Bibliografia:
https://www.stelledegliiblei.it/ortica_peli_urticanti.html
https://www.stelledegliiblei.it/ortica_peli_urticanti_bis.html
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